Gesù Cristo

Il Marco del Vangelo

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EternalKJ
view post Posted on 22/5/2007, 10:18




Secondo la tradizione risalente al I secolo l'autore dell'opera sarebbe un certo Marco, identificato con il Giovanni Marco, parente di Barnaba e compagno di Paolo .

Fu discepolo anche di Pietro e suo interprete, secondo Papia, che, in un passo trasmessoci da Eusebio di Cesarea, afferma: Marco, divenuto interprete di Pietro, scrisse accuratamente, ma non in ordine, quanto si ricordava di ciò che il Signore aveva detto o fatto.

Quanto al luogo dove fu compilata l'opera, l'ipotesi ritenuta più probabile è quella che identifica con Roma la città nel quale fu scritto il Vangelo, quasi sicuramente nel quartiere di trastevere, dove c'era il porto della città e il quartiere ebraico. Riguardo alla data di composizione del vangelo quasi tutti gli studiosi moderni propendono per una data anteriore al 70, probabilmente tra il 64 ed il 67, ma il ritrovamento archeologico del frammento 7Q5 nelle grotte di Qumran, sicuramente databile a prima dell'anno 50, è oggetto di studio a partire dal 1972, quando fu dimostrato dal teologo José O'Callaghan essere Marco 6,52-53. Il dato non è ancora accettato dalla maggioranza degli studiosi poiché costringerebbe a riconsiderare intere biblioteche teologiche.

Il Vangelo di Marco fu scritto principalmente per i residenti parlanti greco dell'Impero romano. Dalla critica interna del testo si evince infatti la preoccupazione per la spiegazione delle tradizioni giudaiche e per la chiarificazione delle parole aramaiche utilizzate.

Il Vangelo di Marco consta di 16 capitoli con un'appendice canonica, ma non autentica, aggiunta probabilmente nel II secolo. L'opera, che tratta delle azioni e della predicazione di Gesù di Nazareth, appare divisa in due blocchi. Dopo una breve introduzione, il primo blocco narra dell'attività di Gesù in Galilea ed è caratterizzato da tematiche relative al Messia ed al Regno di Dio. Il secondo blocco riguarda la presenza a Gerusalemme ed è improntato al tema del Cristo come figlio di Dio, che muore e resuscita. Anche se il Vangelo di Marco presenta evidenti ripetizioni, interruzioni e mancanze di connessione interna, queste non inficiano la sostanziale unità strutturale e letteraria dell'opera.

L'opera marciana è scritta in lingua greca, con influssi semitici, e caratterizzata dalla presenza di vari latinismi. Il lessico si presenta privo di ricercatezza stilistica e la sintassi è tipica del linguaggio popolare. Lo stile del vangelo è vivace e simile alla lingua parlata, anche per l'utilizzo del presente storico e del discorso diretto.

Quello di Marco, con le sue circa 11.230 parole, è il più corto dei vangeli.

A differenza di Matteo e Luca, Marco non riporta alcuna informazione sulla vita di Gesù prima del suo ministero. Il racconto marciano infatti non accenna all'episodio della natività, come in Matteo e Luca, né fa menzione della genealogia di Gesù. In Marco non compare neanche il Padre nostro, riportato dagli altri sinottici.

Fatta eccezione per una cinquantina di versetti, l'intero contenuto del vangelo di Marco è riportato dagli altri sinottici. Dei 662 versetti totali di Marco, 406 sono in comune con Matteo e Luca, 145 con il solo Matteo e 60 con il solo Luca.

Secondo la teoria detta delle due fonti, Matteo e Luca avrebbero utilizzato, indipendentemente, il vangelo di Marco, che sarebbe il più antico dei tre, ed un'altra fonte comune, che sarebbe andata persa.

Questa fonte, chiamata documento Q, avrebbe contenuto soprattutto i detti (logia) di Gesù.
 
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