Gesù Cristo

I film su Gesù, analisi e commenti

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KaJu
view post Posted on 26/6/2007, 16:35 by: KaJu

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Dal XX secolo la vita di Gesù è diventato anche un soggetto cinematografico, con esiti talvolta controversi.

I più noti film sulla vita di Gesù:
Il re dei re di Cecil B. De Mille (film del 1927).
Il re dei re di Nicholas Ray (film del 1961) con Jeffrey Hunter e Siobhan McKenna.
Gesù di Nazareth, di Franco Zeffirelli (sceneggiato televisivo).
Il Vangelo secondo Matteo, di Pier Paolo Pasolini.
La Passione di Cristo, di Mel Gibson, sulle ultime ore di vita di Gesù, i cui dialoghi sono in aramaico (la lingua presumibilmente parlata da Gesù) e latino.
Jesus Christ Superstar, forse il più famoso musical degli anni settanta.
L'ultima tentazione di Cristo, di Martin Scorsese.
Jesus, di Roger Young del 1999, ultimo episodio della serie RAI degli anni '90 sulla Bibbia.
La Sacra Famglia, narra la storia della Sacra Famiglia
Nativity film del 2006 diretto dalla regista Catherine Hardwiche.

Brian di Nazareth

Nato contemporaneamente a Gesù in una grotta accanto alla sua, Brian viene subito scambiato dai Re Magi per il Bambino che cercano, e perciò essi offrono i loro doni alla sua petulante madre, ma accortisi subito dell'errore, tornano a riprenderseli.

Trentatré anni dopo, Brian, un giovane "nasone" (appellativo con cui spesso verranno chiamati gli Ebrei nel film), assiste da lontano al discorso delle "Beatitudini" tenuto da Gesù, ma sia per la distanza che per le chiacchiere e le liti delle persone vicine, non riesce ad afferrare bene le parole pronunciate dal Maestro e non riesce a comprenderne a pieno il loro significato. Eppure, in Brian cominciano a maturare nuove idee di rivalsa sociale.

La madre lo persuade allora ad accompagnarla a una lapidazione, una pratica aperta solo agli uomini. In programma vi è l'esecuzione di un vecchio, colpevole di aver pronunciato una volta di troppo il nome di Geova, ma il giudice verrà lapidato al posto del condannato, per mano di un folto gruppo di donne con la barba finta.

Successivamente Brian entra in un'organizzazione rivoluzionaria, il "Fronte Popolare di Giudea", che vuole liberare la Palestina dall'occupazione romana. Il giovane entra in contatto con i rivoluzionari durante uno spettacolo nel fantomatico "Colosseo" di Gerusalemme, dove alcuni inservienti raccolgono i pezzi di cadavere frutto del matinée.

Per provare il suo coraggio, i rivoluzionari incaricano Brian di scrivere, nottetempo, la frase "Romani andate via" sul muro del palazzo del governatore. Poco avvezzo alle complicazioni della lingua latina, Brian viene colto sul fatto mentre scrive "Romanes eunt domus" da un legionario più ligio alla forma che alla sostanza, e questi tiene a Brian una lezione di grammatica col gladio spianato, obbligandolo per punizione a riscrivere la frase giusta ("Romani ite domum") cento volte. All'alba, dopo aver tappezzato la facciata del palazzo del governo con la frase incriminata ed essere sfuggito al conseguente inseguimento da parte di un plotone di legionari, Brian diventa l'idolo degli affiliati al "Fronte Popolare della Giudea" per la prodezza dell'impresa, ma i Romani iniziano a tenerlo d'occhio.

Il giovane, che è riuscito per caso a sfuggire ad una severa punizione, viene scambiato poi per un messia dalla folla, dopo che egli aveva pronunciato poche frasi di buonsenso, non prive di una certa confusione. La folla si convince che egli sia un vero profeta, capace di fare miracoli, soprattutto dopo che un vecchio eremita dalla folta barba inizia parlare e a gridare dopo 18 anni di rigoroso silenzio e meditazione – ma solo per imprecare, dal momento che Brian gli ha schiacciato un callo. La folla, che ha inseguito Brian raccogliendo persino un suo sandalo come reliquia, scambia l'evento per un prodigio, e sparge la voce sulla sua santità.

Dopo una notte trascorsa con l'amata Judith, un'altra rivoluzionaria dello stesso movimento, Brian trova al mattino, davanti alla propria casa, una moltitudine entusiasta, cui si presenta ignaro e, inizialmente, completamente nudo. Brian tiene loro un discorso in cui li esorta, con scarsi risultati, a pensare con la propria testa. Interviene anche la madre, chiedendo alla folla di disperdersi, ma l'unica risposta che ottiene è "E' lui, è il messia!". Arrestato come sobillatore dai soldati romani, viene condotto davanti a Pilato, personaggio ambiguo caratterizzato da una evidentissima "erre moscia", in procinto di organizzare una grandiosa crocifissione con moltissimi condannati. Pilato tiene alla folla un discorso, come da tradizione, per il quale il suo amico, dal nome wisibile di Marco Pisellonio, è venuto apposta da Roma. Il difetto di Marco, una tremenda difficoltà nel pronunciare la esse fa sbellicare dal ridere la folla mentre descrive la crudeltà dei sassaioli sassoni.

Brian, ormai messo fra i crocifiggendi, afferma invano di discendere da un centurione romano; poi, quando la folla chiede, secondo l'uso, la liberazione di un condannato e grida il suo nome, Pilato manda i soldati a salvarlo, ma essi liberano per errore un altro, e Brian viene innalzato sulla croce. L'esaltata Judith lo ringrazia, nemmeno tentando di salvarlo, perché il movimento ha bisogno di un martire.

Giunta successivamente Mandy, la madre di Brian sempre più petulante, invece di preoccuparsi per il figlio, lo rimprovera e il giovane si appresta a morire con gli altri compagni crocifissi cantando in coro la celebre Always look on the bright side of life.
 
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